venerdì 11 gennaio 2019
Legittima difesa, i magistrati ci riprovano: «Non va cambiata, dobbiamo decidere noi»
Nuovo scontro tra l’Anm e Matteo Salvini sul tema della legittima difesa. Per l’Associazione nazionale magistrati la riforma non solo è inutile e a rischio incostituzionalità, ma rischia di «legittimare condotte illecite gravi, fino all’omicidio».
Per questo, per i magistrati, tutto andrebbe lasciato così com’è, lasciando intatta la loro discrezionalità: «La legittima difesa è un istituto sufficientemente regolamentato e dobbiamo stare attenti perché ogni intervento potrebbe provocare distorsioni che rischiano di fare più danni di quelli che vorrebbero evitare». «Per me la legittima difesa è un diritto sacrosanto, per l’Anm un pericolo», ha replicato il ministro dell’Interno.
L’Anm: «Si rischia di legittimare l’omicidio» L’attacco dell’Anm alla legge è arrivato in commissione Giustizia alla Camera, dove il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, è stato audito nell’ambito dei lavori sulla riforma, già approvata al Senato. Secondo Minisci, alcune novità introdotte dalla riforma «presentano gravi criticità» e «rischiano di legittimare condotte illecite gravi, fino all’omicidio».
In particolare, il magistrato contesta l’introduzione della presunzione della legittima difesa «nella sua interezza nel caso in cui si agisce per prevenire l’intrusione anche a distanza», per esempio «nelle vicinanze dell’abitazione o del negozio». Per il presidente dell’Anm questo significa che «si agisce prima, e anche a distanza significativa» come nel caso in cui «dal balcone si vede un soggetto che sta entrando dal cancello gli si spara e lo si uccide, c’è la presunzione di legittima difesa. Si tratta di una previsione che si presta a usi distorti».
I magistrati agitano lo spauracchio della Consulta «Alcune norme che erano ancora più pericolose sono state eliminate, ma anche questo testo presenta rischi e pericoli», ha detto Minisci, che per denunciare i presunti rischi di legittimità costituzionale ha chiamato in causa gli interventi sull’eccesso colposo «quando un soggetto agisce nella sua abitazione o nel suo negozio e si trova in una delle due condizioni: uno stato di minorata difesa o di grave turbamento». Una parte della nuova formulazione, secondo il presidente dell’Anm, «presenta profili di illegittimità costituzionale perché non si applica a tutte le scriminanti (cause di giustificazione, ndr), ma solo alla legittima difesa. È un problema che bisogna porsi perché – ha aggiunto il magistrato – tutte le cause di giustificazione di un reato hanno la stessa dignità». In ogni caso, ha rilanciato, «non ci possono essere automatismi» ed è sempre necessario l’accertamento da parte di un giudice «in un procedimento penale, non in un processo ma nelle indagini».
La replica di Salvini «Sto facendo il possibile e l’impossibile per garantire sicurezza e leggi più certe, tra cui quella che garantisce il diritto alla legittima difesa, che per quello che mi riguarda è sacrosanto, anche se oggi qualcuno dell’Associazione Nazionale Magistrati dice che è pericolosa e rischia di legittimare l’omicidio», stata la replica di Salvini, affidata a una diretta Facebook.
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