di Natalia Delfino – Finanziamento dei terroristi islamici e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono le accuse per le quali la Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio di quattro stranieri. Si tratta di due somali di 23 e 30 anni e due etiopi di 23 anni, dei quali tre sono in carcere e uno ai domiciliari.
Anche i soldi del sussidio per finanziare i terroristiAi due etiopi e a uno dei somali, in particolare, viene contestato di aver raccolti e inviato in Somalia soldi destinati a compare armi e munizioni per i gruppi terroristici Onlf (Ogaden national liberation front) e Al Shabaab, lo stesso dei carcerieri di Silvia Romano. I tre stranieri avrebbero mandato il denaro agli jihadisti, attivi anche in Etipia, in concorso con altri soggetti “non identificati”. Dunque, dall’inchiesta sembra emergere l’esistenza di una rete a sostegno dei terroristi islamici non del tutto debellata. Non solo, una parte del denaro inviato – quasi 7mila euro – sarebbe frutto di un sussidio pubblico che uno degli indagati aveva ottenuto dalle autorità francesi in quanto rifugiato proveniente da un Paese in guerra.
Il traffico di clandestiniI tre avrebbero agito in Emilia-Romagna, Lombardia e in Piemonte e all’estero tra il settembre del 2018 e il maggio del 2019. I due somali e uno degli etiopi sono anche accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver “promosso; organizzato; effettuato il trasporto di stranieri nel territorio italiano per procurarne illegalmente l’ingresso in altri Stati, soprattutto del Nord Europa”. Gli africani avrebbero commesso i fatti contestati a Milano e in altre località italiane, in Svizzera e in Austria, dal 2018 al maggio 2019, quando gli investigatori li hanno arrestati.