giovedì 20 dicembre 2018
VITALIZI, LA REGIONE LOMBARDIA SI ADEGUA IN ANTICIPO! TUTTO TAGLIATO: già approvato il taglio previsto in Manovra. Si parte ad aprile 2019
Vecchi vitalizi trasformati in pensioni da ricalcolare in base al sistema contributivo, ovvero in base ai contributi versati in passato da ogni singolo politico.
Un emendamento alla legge di Stabilità in discussione in commissione al Senato prevede la novità per tutte le Regioni. E in Lombardia il consiglio regionale ha deciso di adeguarsi in anticipo, votando all’unanimità un emendamento al bilancio 2019-2021 approvato al Pirellone.
“La Lombardia è la prima Regione ad approvare un provvedimento in linea con quanto previsto dalla legge di Stabilità”, dice il consigliere Dario Violi del M5S, primo firmatario della norma che consentirà agli uffici tecnici di avviare il ricalcolo degli assegni, in modo da rispettare i tempi che verranno previsti dal Parlamento nazionale, a meno di eventuali stralci.
Il tema è da sempre uno dei cavalli di battaglia del M5S, tanto che il vicepremier Luigi Di Maio nelle ultime settimane l’ha rilanciato più volte dopo la riduzione dei vitalizi di Camera e Senato: “Tempi di magra si prospettano per quei nababbi degli ex consiglieri regionali che da anni campano di vitalizio sulle nostre spalle”, ha scritto per esempio su Facebook a inizio novembre commentando l’emendamento in fase di approvazione che, a fronte di un mancato ricalcolo contributivo dei vitalizi da parte delle Regioni, prevede un blocco dei trasferimenti dallo Stato per pagarli.
Una misura per ritoccare al ribasso gli assegni di 3.500 ex politici regionali, con un taglio previsto attorno al 40% sull’attuale costo complessivo che, secondo il “Quinto rapporto sul Bilancio del sistema previdenziale italiano” a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, nel 2016 è stato di 157 milioni di euro.
Di questi, 6,4 milioni sono imputabili a Regione Lombardia, che ora farà da apripista: entro aprile 2019, prevede infatti l’emendamento del Pirellone, “i vitalizi già in essere, in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della Regione, di consigliere regionale o di assessore regionale sono rideterminati secondo il metodo del calcolo contributivo o altro metodo che tenga conto della contribuzione effettivamente versata”.
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