venerdì 15 febbraio 2019
Il Governo Conte sta vincendo la guerra contro lo spread scatenato da Moscovici e Junker...
La buona notizia di oggi per il Governo Conte è che lo spread stamane è sceso sotto i 300 punti.
Dei giornaloni solo il Corriere della Sera dà evidenza a questo fatto, mentre gli altri ne danno notizia ma la derubricrano a una tra le tante: potete immaginare quale sarebbe stata la prima notizia nel caso contrario di innalzamento dello spread.
L’altra buona notizia per il Governo italiano – sottaciuta nei giorni scorsi dai giornaloni del cadente regime italiano, mentre sarebbe stata enfatizzata se fosse stata di segno opposto – è che l’agenzia di rating S&P non se l’è sentita questa volta di coartare la realtà ma ha dato un buon giudizio sulle prospettive dell’economia italiana, tanto che la Borsa di Milano stamattina ha aperto in forte rialzo.
A ulteriore conferma della fiducia degli investitori nel Governo Conte, nonostante l’azione mediatica, guastatrice e terroristica, degli italiani ‘che contano e pesano’, l’asta odierna dei BOT semestrali è stata collocata a un tasso inferiore rispetto a quello di settembre, in altre parole il costo dello Stato italiano per rifinanziare il debito è stato inferiore a quello del mese scorso, sintomo incontrovertibile di una accresciuta fiducia degli investitori.
E in effetti il Governo Conte è tutt’altro che isolato a livello internazionale, come piace, falsamente e ripetutamente dipingerlo dai giornaloni.
Settimane fa c’è stata la missione economica in Cina di Luigi Di Maio, coronata da successo sul piano dei risultati per le aziende italiane che operano nel paese asiatico. Non son passati molti giorni da quando Bloomberg ha dato un buon giudizio, con qualche suggerimento correttivo, sulla Manovra economica del nostro Governo. Prima ancora c’era stato l’apprezzamento di Putin per l’affidabilità dell’economia italiana.
Subito dopo sono arrivati i complimenti di Trump – che può piacere o no ma è pur sempre il Presidente in carica degli Stati Uniti destinato anche a rimanere per il secondo mandato – per la politica migratoria e soprattutto per la linea di politica economica adottata dal Governo 5Stelle-Lega presieduto da Giuseppe Conte. Mentre quelli che combattono con violenza contro il nostro Governo a livello internazionale, i burocrati UE, Moscovici e Junker, stanno per lasciare tra qualche settimana la scena politica perché non verranno rieletti.
Il francese Macron nella sua patria è in caduta libera.
La Merkel nelle elezioni regionali svoltesi ieri in Assia, ha preso un’altra sonora batosta, portando alla disfatta il suo partito e trascinando anche la SPD, sua alleata di governo, verso una crisi che appare irreversibile.
E così la signora tedesca non ha potuto far altro che ammettere che il suo governo ha ‘perso credibilità’ e dichiarare apertamente che quello in corso è il ‘mio ultimo mandato da cancelliera, poi lascerò la politica’.
Gli anti-5Stelle stanno cadendo come birilli uno dopo l’altro in patria e all’estero.
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