venerdì 27 settembre 2019

Vietato dubitare delle “gretinate” di Greta: annullato il dibattito degli scienziati che smontano le bufale sul clima


Vietato dubitare del verbo di Greta. Non poteva essere altrimenti: la mannaia della censura colpisce anche il dibattito sul riscaldamento globale, azzerandolo in favore della vulgata degli eco-sensi di colpa. Meglio ascoltare le frignate di una ragazzina con le trecce e silenziare la voce di decine di scienziati gravemente colpevoli di sollevare dubbi sulla teoria del riscaldamento globale, assurta a nuovo testo sacro della generazione green. Se non ci si allinea, si viene marchiati con un aggettivo piuttosto evocativo: “negazionista“. Del resto proprio ieri l’Huffington post parlava della “deriva nazista” di coloro che contestano le parole di Greta Thunberg.

 E così accade che un convegno sul clima, voluto dall’Accademia dei Lincei e fissato per il 12 novembre prossimo, è stato cancellato di colpo. Questa la motivazione addotta ai partecipanti dagli organizzatori: «Siamo spiacenti di informarla che il Convegno è stato annullato poiché, a causa di polemiche interne alla comunità nazionale del settore, sono venuti a mancare alcuni contributi essenziali per lo svolgimento del Convegno secondo gli obiettivi dell’Accademia. Ci scusiamo per l’inconveniente». Il messaggio è stato recapitato anche al professor Franco Battaglia, anch’egli nel parterre di esperti chiamati a prendere parola all’incontro.

Ed è stata proprio la presenza del professor Battaglia a rappresentare il “pomo della discordia” che ha messo in moto gli ingranaggi della censura: il docente di chimica all’Università di Modena è anche uno degli otto promotori e primi firmatari della «Petizione sul Riscaldamento Globale Antropico» che contesta la correlazione tra le attività umane e il cambiamento climatico. Un documento, questo, che è stato firmato da 500 scienziati di tutto il mondo, tra cui il fisico Antonio Zichichi.

Il gruppo degli studiosi “contestatori” ha anche organizzato un incontro che avrà luogo a Oslo il 18 e il 19 ottobre: dati alla mano, presenterà in modo articolato la teoria che contrasta la previsione sul riscaldamento globale fatta dall’Ipcc, l’organismo scientifico dell’Onu tra i primi a lanciare il dogma del climate change. Ebbene, è bastato un articolo su Repubblica scritto con l’intenzione di minare la credibilità del professor Battaglia, bollato come “negazionista”, per convincere molti dei partecipanti al convegno a defezionare, onde evitare di subire lo stesso trattamento. Sull’onda di questo vero e proprio ricatto mediatico gli organizzatori dell’incontro hanno deciso per l’annullamento. Quello che si chiama “coraggio delle proprie azioni”…