di Massimo Baiocchi – «Qui al bar del porto siamo in prima linea, anche se i migranti non arrivano direttamente. Però vengono spesso i rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno avuto contatti con i migranti a bordo. Abbiamo paura». A parlare con l’Adnkronos è Carmelo Marino, un dipendente del bar del porto di Porto Empedocle, che sta alla cassa. È seduto dietro il bancone, coperto da una lastra di plexiglas, ma la paura c’è sempre.
I residenti di Porto Empedocle: «Il danno economico è enorme»«Non siamo razzisti, però non possono fare sbarcare tutti i migranti solo a Porto Empedocle. È giusto aiutare queste persone in difficoltà, ma perché solo Porto Empedocle?», dice il dipendente del bar. «È una brutta immagine per la città. Qui siamo Covid free ma in tutte le tv hanno detto che qui c’è un focolaio di Coronavirus solo perché hanno trovato dei migranti infetti. Ma che erano sulla nave e non a terra. Il danno d’immagine ed economico è davvero enorme».
«Il governo ci deve venire incontro»Ecco perché Marino chiede «un aiuto allo Stato, al Governo. Ci deve venire incontro», dice. E ribadisce: «Non sono mai stato razzista però ritengo che si aiutino di più i migranti che gli italiani».
«A Porto Empedocle non ne possiamo più»«Queste persone che arrivano in nave sono dei poveri cristi». spiega. «Ma purtroppo c’è chi lucra sulla loro pelle. Lo sappiamo tutti». Due avventori, entrambi empedoclini di passaggio, gli danno ragione. «Perché devono sbarcare tutti qui?», dice Antonio Volpe. «L’immagine della città subisce un brutto colpo. E siamo in piena stagione estiva. Già è bastato il Covid a darci una brutta botta». Poi c’è chi preferisce non dire il proprio nome, anche se poi, a taccuino chiuso, si sfoga. «Non ne possiamo più. Basta. Il Governo non può considerarci cittadini di serie B. Li portino altrove, non più a Porto Empedocle».