giovedì 10 gennaio 2019

La pacchia è finita e la galera è vicinissima! Fini è alla resa dei conti con la giustizia, ecco chi gli stanno per arrestare: è questione di poche ore


Chissà che sia la volta buona.

La Camera approverà oggi la legge che renderà operativo il Trattato di cooperazione giudiziaria e di estradizione con gli Emirati Arabi Uniti, che dovrebbe consentire il rientro in Italia dei latitanti oggi ormeggiati sulle spiagge del Golfo Persico.

Come riporta l’huffingtonpost.it, il “Trattato di mutua assistenza giudiziaria in materia penale” era stato siglato dal governo italiano nel settembre del 2015 ad Abu Dhabi, ma sospeso per gli effetti di una direttiva europea. Negli Emirati vige infatti la pena morte e in caso di estradizione verso il Paese contraente sarebbe stati inflitta la pena capitale.

In base al nuovo accordo la condanna “prevista in loco” dovrà essere commutata in pena detentiva. I due nomi più noti, tra quelli dei latitanti scappati a Dubai e dintorni, sono quelli dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena e del cognato di Gianfranco Fini, Giancarlo Tulliani.

Quest’ultimo, che è ricercato dalla giustizia italiana con l’accusa di riciclaggio internazionale di denaro, era stato peraltro arrestato a Dubai a fine 2017 dalle stesse autorità emiratine, ma era poi riuscito a tornare in libertà nel dicembre dello stesso anno pagando una cospicua cauzione. Fabio Amendolara per “la Verità” Il grand hotel Dubai chiude.

Le vacanze nel Golfo Persico degli italiani latitanti lì da anni sono finite: è prevista per oggi, salvo colpi di scena, la ratifica del trattato di estradizione tra Italia ed Emirati Arabi firmato nel 2015. Superato il passaggio normativo legato alla pena di morte (negli Emirati Arabi è prevista dalla legislazione) che ne impediva la completa approvazione da parte italiana, si va alla ratifica in Parlamento.

Una pessima notizia per chi, criminale economico o padrino della mala, aveva scelto quel Paese perché si sentiva al sicuro. Potrebbero essere guai seri, ad esempio, per il potente armatore siciliano ed ex parlamentare Amedeo Matacena, condannato in via definitiva a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa e dal 2014 ricercato con un mandato di cattura internazionale per un’ inchiesta su un trasferimento fraudolento di beni che vede tra gli indagati anche l’ ex ministro Claudio Scajola.

L’ altro big a cui potrebbero tremare le gambe è il cognato dell’ ex presidente della Camera Gianfranco Fini: Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, a Dubai già ci viveva prima che il gip di Roma Simonetta D’ Alessandro disponesse per lui la privazione della libertà personale con l’ accusa di aver riciclato i soldi del re del gioco d’ azzardo legalizzato Francesco Corallo.

Tulliani, nel mese di marzo dello scorso anno, al termine di inutili ricerche, è stato dichiarato latitante. Il 4 novembre, dopo essere stato inseguito da una troupe di giornalisti di La7, si rivolse alla polizia per protestare. Fu in quell’ occasione che scoprì l’ esistenza di un mandato di cattura internazionale che pendeva sulla sua testa e che ora potrebbe riportarlo in Italia.