La foto è impressionante. Si parla dell'immagine che ritrae Finnegan Lee Elder, l'assassino del carabiniere Mario Cerciello Rega, con una benda sugli occhi e ammanettato in caserma, la notte dell'omicidio, la testa bassa.
L'Arma ha immediatamente aperto un'indagine interna, si è appreso che il responsabile dello scatto, quello che ha fatto la foto insomma, verrà immediatamente trasferito e assumerà un ruolo non operativo. Ma questa foto, ora, diventa anche un caso politico. Già, poteva esimersi la sinistra dal puntare il dito contro Matteo Salvini? Ovviamente no, perché per la sinistra di oggi, il ministro dell'Interno è responsabile di ogni male e di ogni stortura.
E così, poco dopo l'attacco scomposto David Parenzodi, ecco piovere l'attacco del democratico Enrico Borghi, il quale su Twitter scrive: "Evoca la pena di morte, esalta le foto degli arrestati bendati.... la 'Bestia' (mai nome fu più appropriato) ha fatto di Salvini il suo avatar... presto la sentiremo urlare 'pece e piume', e poi 'corda e sapone'... punta alla torsione antropologica del Paese fondata sull'odio".
Puntuale come le tasse, la sinistra dà la colpa di questa foto a Salvini. E insulta. Un'ossessione che sfocia nel ridicolo. Ma tant'è, il vicepremier del Carroccio ha immediatamente risposto al fuoco: "A chi si lamenta della bendatura di un arrestato, ricordo che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un Carabiniere, un servitore della Patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita. Lavorando. Punto", ha concluso senza esitazioni.
