giovedì 7 maggio 2020

Ancora ingerenze di Bergoglio sulla politica italiana. Assist al PD: sì alla sanatoria per 600mila clandestini



Di Giuseppe Aloisi – Papa Francesco è al fianco dei migranti, che subiscono gli effetti della pandemia come tanti altri lavori. Bergoglio, nel corso dell’udienza generale di oggi, ha posto un accento sulle conseguenze derivanti dal lockdown. La dimensione lavorativa è cambiata per molti. Per altri, invece, quella dimensione è scomparsa. E poi c’è il tema dello sfruttamento.

In queste ore, la politica si sta interrogando sul da farsi. Una delle ipotesi sul tavolo prevede che i migranti impiegati nei campi alla stregua di braccianti vengano regolarizzati dal punto di vista giuridico. Ne va della continuità della filiera alimentare, dicono i favorevoli. Il vescovo di Roma ha già preso posizione sulla questione, definendo auspicabile un intervento teso alla normalizzazione del quadro. Regolarizzare i migranti, insomma, sarebbe un provvedimento che il vertice della Chiesa cattolica troverebbe corretto. E anche nel corso della mattinata di oggi Bergoglio ha ribadito la sua sul punto:

Il Papa ha raccontato del grande numero di messaggi arrivati in Vaticano dall’inizio della pandemia dovuta alla diffusione del Covid-19. Ecco, tra le tante vicende poste all’attenzione del pontefice argentino, c’è la macro-questione lavorativa: “In particolare, mi ha colpito quello dei braccianti agricoli, tra cui molti immigrati, che lavorano nelle campagne italiane. Purtroppo tante volte vengono duramente sfruttati”. Il virgolettato in questione – così come il resto del discorso – è stato riportato pure da Repubblica.

Questo – lo abbiamo sottolineato in varie circostanze – è il pontificato delle periferie economico-esistenziali. I cosiddetti “ultimi” ed i cosiddetti “penultimi” continuano ad occupare i pensieri dell’ex arcivescovo di Buenos Aires, che non intende cambiare focus pastorali: “È vero che c’è crisi per tutti – ha continuato il Santo Padre – , ma la dignità delle persone va sempre rispettata. Perciò accolgo l’appello di questi lavoratori e di tutti i lavoratori sfruttati e invito a fare della crisi l’occasione per rimettere al centro la dignità della persona e del lavoro”. E questa “dignità”, stando alla visione di Jorge Mario Bergoglio, verrebbe tutelata anche per mezzo di una disposizione in grado di regolarizzare le varie situazione lavorative che vedono coinvolti i migranti.

Si tratta dell’ennesima discesa in campo di Francesco in favore di coloro che cercano una vita migliore, giungendo sulle nostre coste da altre nazioni. Prendendo ad esempio l’inizio del 2019, abbiamo già registrato l’incidenza con cui il vescovo di Roma è solito intervenire in pubblico sulla gestione dei fenomeni migratori e su altri aspetti riguardanti l’immigrazione.

Nella disamina del pontefice sudamericano, la tutela dei migranti rimane così prioritaria. Per quanto la pandemia abbia in qualche modo modificato i contenuti dei messaggi papali, Bergoglio ha continuato ad evidenziare le difficoltà dei migranti. E l’appello lanciato oggi certifica come il Papa non abbia affatto cambiato idea sulla necessità di un’accoglienza più estesa possibile.