giovedì 21 maggio 2020

Il “voto di scambio” tra Italia Viva e M5S: i grillini catapultano Boschi a Palazzo Chigi per “salvare” Bonafede



Di Alberto Maggi – Tanto tuonò che non piovve. Come era facilmente immaginabile alla fine Matteo Renzi ha annunciato in Aula al Senato che Italia Viva non vota la sfiducia al ministro della Giustizia grillino Alfonso Bonafede. E così gli scenari di crisi di governo rientrano con buona pace del Centrodestra e di chi sperava nella caduta dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Ma il sostegno dell’ex premier ed ex segretario del Partito Democratico portà con sé delle contropartite politiche in termini di poltrone.

L’ipotesi più clamorosa che fonti parlamentari del Pd non escludono affatto è quella di un vero e proprio colpo da novanta di Renzi con Maria Elena Boschi che diventerebbe sottosegretario alla presidenza del Consiglio al posto del pentastellato Riccardo Fraccaro. Una posizione che Boschi aveva già ricoperto con Paolo Gentiloni presidente del Consiglio e che consentirebbe a Italia Viva di gestire direttamente tutti i dossier chiave del governo. Per il M5S sarebbe certamente un rospo gigantesco da ingoiare, ma sempre che una crisi al buio con l’ipotesi di elezioni politiche a settembre e il ritorno probabile all’opposizione.

In seconda battuta, se l’operazione Boschi a Palazzo Chigi non andasse in porto, c’è anche l’ipotesi che Luigi Marattin, esperto economico di Italia Viva, diventi relatore del Decreto Rilancio. Una posizione chiave per il più grande provvedimento economico e di finanza pubblica dal Dopoguerra che consentirebbe ai renziani di controllare passo dopo passo l’iter del Dl in Parlamento inserendo ad esempio emendamenti anche quando il tempo è scaduto per i semplici deputati e senatori. Marattin potrebbe poi, questa estate, diventare presidente della Commissione Bilancio della Camera, al posto del leghista Claudio Borghi, quando scatterà il normale avvicendamento con l’uscita dei salviniani.

Altra ipotesi sul tavolo è quella di Gennaro Migliore sottosegretario o viceministro della Giustizia con l’obiettivo di marcare stretto Bonafede e sorvegliare così le azioni del capodelegazione dei 5 Stelle al governo. Difficile invece che Italia viva assuma altri ruoli al Senato, dove i numeri sono risicati e frutto di un equilibrio difficilmente modificabile. Comunque vada, il tira e molla di questi giorni gioverà a Renzi e ai renziani, quantomeno in termini di posti chiave. Rafforzando così l’esecutivo allongandogli la vita.