venerdì 8 maggio 2020

Nuovo esilarante delirio di Saviano: “Chi si oppone alla sanatoriae dei clandestini è complice della mafia”



«Chi oppone alla regolarizzazione dei lavoratori immigrati è complice del caporalato mafioso». La scomunica arriva direttamente da Roberto Saviano. E ora per il centrodestra, che sul punto aveva annunciato battaglia, sono c…i amari. O qualcuno pensa davvero che alla luce di cotanta bolla non si troverà, in una qualunque terra del Sud, un pm pronto a togliersi lo sfizio di indagare per concorso esterno Matteo Salvini o Giorgia Meloni? Fossimo in loro, vergheremmo immantinente un nettissima abiura. Carta canta, villan dorme. Meglio ancora se la carta è ufficiale, con tanto di logo di partito, protocollo e ricevuta di ritorno. Sui migranti non si scherza. Salvini, alla sbarra per sequestro di persona, lo sa meglio di tutti.
Saviano lo ha scritto su Fb
Non ci vengano perciò a dire, lui e la Meloni, di non essere stati avvertiti. L’early warning di Saviano è netto come non mai: «Chi si oppone alla regolarizzazione dei lavoratori immigrati è complice del caporalato mafioso». Che è un po’ come dire che chi vende lardo è complice del colesterolo in circolazione nelle arterie del suo cliente. O che chi si oppone al divieto del limite di velocità in autostrada è responsabile degli incidenti stradali che colà si verificano. O, infine, che i proibizionisti in tema di droghe sono oggettivamente complici dei narcotrafficanti.
No alla dittatura del “politicamente corretto”
Vi sembra un paradosso, vero? Invece è la traccia della strada che stiamo già percorrendo. E non da oggi. In tal senso, il post di Saviano è solo una sinistra anticipazione di quel che ci attende dietro l’angolo. Il traguardo di questa dittatura del politicamente corretto, travestito un giorno da antifascismo, un altro da antirazzismo e un altro ancora da antimafia già si schiude ai nostri occhi. È la riduzione a fattispecie criminale di qualsiasi diversità di pensiero. È la prevalenza del panpenalismo sulla Costituzione. Se non si frena subito questa deriva, non ci sarà scampo. A salvarsi, cantava Lucio Dalla, «saranno solo i troppo furbi o i cretini di ogni età». Saviano, ovviamente, rientra nella prima categoria.