venerdì 26 giugno 2020

Bulgaria e Slovacchia usano i soldati per imporre la quarantena ai rom, protesta Amnesty: “È discriminazione”



Da Il Populista – “In una manifestazione di discriminazione nei confronti della popolazione rom in Bulgaria e Slovacchia, entrambi i governi hanno introdotto quarantene obbligatorie per gli insediamenti rom”. È quanto dichiara Amnesty International in occasione del nuovo rapporto ”Sorvegliare la pandemia”, che ha preso in esame 12 paesi europei e i controlli sui lockdown per il Covid-19.

“In Slovacchia, per la loro applicazione è stato dato mandato alle forze militari”, continua Amnesty International ritenendo “che le forze militari non siano adatte a far rispettare misure sanitarie pubbliche e andrebbero impiegate in situazioni di polizia in cui c’è un chiaro motivo che dimostra che le forze di polizia ordinarie non siano sufficienti. Tali ragioni non sussistono in questi casi”.

“Durante le quarantene obbligatorie in Bulgaria, oltre 50.000 rom sono stati isolati dal resto del paese e hanno patito gravi mancanze di cibo. Un’indagine ha mostrato che il reddito medio nelle aree rom è diminuito del 61 per cento tra marzo e maggio 2020 – afferma Amnesty International – A Burgas, le autorità hanno utilizzato dei droni dotati di sensori termici per rilevare da remoto la temperatura dei residenti negli insediamenti rom e monitorarne gli spostamenti.

Allo stesso modo nella città di Jambol le autorità hanno impiegato degli aerei per ‘disinfettare’ il quartiere rom, in cui era stata registrata un’ondata di casi di Covid-19; la zona è stata tenuta in stretta quarantena anche dopo la fine dello stato d’emergenza in tutta la nazione”.