venerdì 10 luglio 2020
Disastro Conte, migliaia di cause contro il premier: saranno i risarcimenti a salvare l’Italia
Di Amedeo Nigra – Diciamo la verità. Il Governo non ce la farà mai ad agire come gli altri paesi civili e cioè a risarcire le imprese che hanno subito il blocco dell’attività, per il coronavirus . E’ impedito dalle proprie ideologie. Quindi, è l’ora della società civile. Come? Semplice. Gli ordini , i singoli e le associazioni , dovrebbero promuovere azioni di risarcimento individuale, anche in via d’urgenza e la classica class action, per ottenere il recupero del fatturato perso. Il cosiddetto lockdown – in pratica – si è verificato per un ordine dell’autorità e per l’interesse pubblico, il che obbliga lo Stato al risarcimento. Secondo la suprema Consulta, infatti, “vi è espropriazione non solo nei casi di traslazione totale o parziale del diritto ma anche quando vi sia svuotamento di rilevante entità nel suo contenuto, pur rimanendo intatta l’appartenenza: con la conseguente indennizzabilità ai sensi dell’art. 42 cost.”. (Corte cost. 30.1.66 n. 6 e 29.5.1968 n.55).
Quindi risarcire ciò che è stato espropriato sarebbe ed è giusto e doveroso. La proprietà di una attività autonoma – infatti – è in sé un diritto e genera precisi “diritti al lavoro e al guadagno”. E questi ultimi sono beni futuri cedibili o vendibili (artt. 1348 e 1472 c. c.) ed anche espressamente tutelati dal diritto, poiché la legge obbliga i responsabili di un dato illecito a risarcire anche “i mancati guadagni” e cioè – appunto – i beni futuri (art. 1223 C.C.).
Non risarcire questo sacrificio, (come purtroppo sta facendo il Governo), dà vita ad un vero disastro per l’Italia, perché sarebbe ed è, facile immaginare quale sarebbe la perdita, in aree dove, in seguito a fallimenti , non ci siano né aziende, né autonomi, né teatri, né altro. Senza datori di lavoro, poi, non c’è occupazione e neppure entrate fiscali e si corre al galoppo verso la povertà più totale.
I cittadini le imprese e le associazioni, dunque, potranno promuovere le azioni, per recuperare il fatturato perso, le retribuzioni perse e quant’altro abbia comportato un danno. I giudici, poi, da parte loro, risarcendo questo danno, potranno salvare l’economia e potranno anche far partire dal basso una vera giustizia, nell’interesse di tutti, riaprendo la luce della giustizia e della speranza.
E sarà un bene, anche per lo stesso Governo inerte, che potrebbe così uscire dalle proprie liti e dalle proprie ideologie, senza cadere e senza incolpare questo o quello, per avere concesso un risarcimento, che mai avrebbe voluto concedere. L’ Esecutivo, infatti, pressato dalle sentenze di condanna al risarcimento o anche solo dalla moltitudine di processi che partiranno ad opera dei cittadini, si deciderebbe a emettere Buoni del Tesoro ( come ci hanno suggerito tanti banchieri, inascoltati) e farebbe finalmente affluire subito a tutto il settore bloccato il denaro, perso con il coronavirus.
Il debito è inevitabile. Ma è meglio avere un debito in denaro, piuttosto che avere un debito costituito dal vuoto di aziende e di competenze, come sta ora accadendo.
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