mercoledì 11 novembre 2020

Migranti, appalto da 1 milione di euro a Melandri e Lamorgese: capito perché il PD vuole i porti aperti?





Un “avviso di appalto aggiudicato”, quello del Viminale guidato da Luciana Lamorgese: il ministero dell’Interno, in particolare il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, si è dotato di un nuovo servizio. Con una gara ha proceduto alla “acquisizione di un servizio di mediazione linguistico-culturale“, per la somma di 918 mila euro, Iva esclusa.

La gara, scrive il Tempo, è stata vinta dal Ceis, Centro per l’informazione e l’educazione allo sviluppo, presieduto da Elisabetta Blanca Melandri, che è la sorella di Giovanna, ex ministro Pd. La sorella della Melandri tra l’altro è conosciuta al grande pubblico per essere finita nella rete del “Madoff dei Parioli”, affidando al broker la bellezza di 200 mila euro.

La sorella dell'ex ministro e il sottosegretario: una pioggia di milioni

A fare la parte del leone nell'accoglienza ai migranti troviamo sempre più spesso cooperative, onlus e ong. Attori economicamente forti, in fatto di numeri e capacità gestionali, che spaziano da nord a sud dividendosi fette omogenee di mercato.




Sono loro a essere identificati come veri e propri faccendieri della solidarietà, che si assicurano appalti per l'ospitalità, concedono subappalti, organizzano la gestione dei centri d'accoglienza straordinari, quelli dei minori, i servizi per i richiedenti asilo, e non ultimo, curano l'interpretariato di supporto.

Tra i protagonisti in questo ambito troviamo Elisabetta Bianca Melandri, presidente del Cies (Centro informazione educazione allo sviluppo) e sorella dell'ex ministro Giovanna oggi a capo del Maxxi. Nell'ambito dei progetti di accoglienza la Onlus della Melandri risulta essere tra le prime in classifica ad aggiudicarsi appalti per circa un milione di euro tra interpretariato e servizi di traduzione a supporto delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. Negli ultimi sei mesi Cies, da Roma, assieme alla cooperativa Synergasia, si è aggiudicato gare a Enna, Palermo, Bari, Foggia, Salerno, Campobasso, Viterbo, Firenze, Livorno e finanche a Novara, pressoché in contemporanea. Sarebbe da conoscere il numero di collaboratori che intenderà piazzare su ciascun territorio per adempiere al mandato.


Un'altra realtà di spicco in questo controverso panorama è senz'altro l'Iprs (Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali), un'organizzazione privata che si è accaparrata, assieme a Protos Spa e Censis, circa un milione di euro (965.200 per l'esattezza che, iva inclusa, arrivano a 1.177.544) per l'appalto promosso dal ministero dell'Interno che ha come obiettivo il servizio di potenziamento e di supporto alla governance dei Consigli territoriali per l'immigrazione (Cti). Tra il 2014 e il 2015 Iprs aveva gestito qualcosa di analogo: il servizio di sostegno ai Cti. Fin qui nulla di anomalo ma sbirciando qua e là tra i documenti viene fuori che l'istituto vanta come consulente Cristina De Luca, già sottosegretario alle politiche sociali dal 2006 al 2008, durante il governo Prodi, e ancora senatrice fino al 2013. Un ottimo biglietto da visita.

E tra le personalità appena menzionate ci potrebbe essere anche un astro nascente della politica pro migranti. Si tratta di Simone Caner una presenza insistente sulla stampa e sul web tra Campania, Abruzzo, Molise e Puglia dove tiene conferenze stampa, seminari e convegni dandosi arie da guru dell'accoglienza: è in realtà il rappresentante legale del consorzio Matrix gestore delle comunità di Palmoli, Vasto, Carunchio, Letella, Torino di Sangro e Schiavi. E in questo caso l'ammontare degli appalti guadagnati è dell'ordine di qualche milione di euro. Cifre importanti sulle quali punta il dito il deputato leghista Nicola Molteni: «Non c'è controllo delle assegnazioni né delle risorse, tantomeno di chi si assiste e si accoglie. Stiamo assistendo solo al mero business dell'accoglienza. Nel 2016 soltanto il 3% dei cittadini sbarcati sulle nostre coste ha avuto il riconoscimento di rifugiato. Serve una prima valutazione delle domande di asilo per non far perdere tempo alle commissioni e non intasare i tribunali con i ricorsi che poi non portano alcun risultato positivo ma solo sperpero di soldi».