di Riccardo Angelini – A leggere il suo fondo odierno, sembra un altro Marco Travaglio. Molto diverso da quello che tuonava contro Domenico Scilipoti additato come voltagabbana e paladino della transumanza politica. Adesso che a Giuseppe Conte i responsabili tornano comodi per rintuzzare gli assalti di Matteo Renzi, la prosa di Travaglio diventa più leggera e soft.
Travaglio fa l’elogio dei voltagabbana
Addirittura è un Travaglio carezzevole quello che fa l’elogio dei transfughi, dei responsabili, definiti gente “con la testa sul collo” pronti “a sostenere Conte per evitare la follia di una crisi al buio o financo di elezioni anticipate nel bel mezzo della terza ondata di Covid, del recovery plan e delle vaccinazioni“. La musica è, come si vede, totalmente cambiata. Se prima i responsabili erano accolti come ribaltonisti con pernacchie e fischietti adesso Travaglio usa toni e sorrisi salottieri da valzer.
La riscrittura del Recovery plan
Gli osservatori scommettono ormai su uno scenario che vede tramontare l’ipotesi dei responsabili e si fonda su una coabitazione forzata di Conte e Renzi. A quest’ultimo il premier sta per concedere una riscrittura del Recovery Plan nel prossimo consiglio dei ministri. Basterà? Se si dovesse arrivare alla conta in aula in ogni caso la strada della “stampella” di qualche transfuga resta sempre in piedi, anche se al momento Silvio Berlusconi ha bloccato i suoi.
La nascita dei nuovi responsabili
E’ ancora Il Fatto a sottolineare che la strategia dei “responsabili” può consentire a Conte di sbarazzarsi di Renzi e di Italia Viva. Una strategia illustrata con parole attribuite a chi “sta lavorando alla nascita dei responsabili”: “Ci sono diversi renziani che non seguiranno il suicidio del loro leader e tanti berlusconiani che non si riconoscono nella destra di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni. I numeri per l’operazione ci sono, vedrete”. E c’è anche, per ora, la benedizione di Marco Travaglio.
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