sabato 10 novembre 2018

Gli attacchi al M5S si intensificano: i poteri forti di Italia e Ue temono che il consenso per il governo si consolidi



Sarebbe opportuno fare una raccolta di foto delle prime pagine dei giornali cartacei, delle homepage dei siti dei media cartacei, di file video o audio dei tg RAI, Mediaset, Sky, La7, dei talk show e delle rispettive radio.

Ma anche una raccolta di interviste e dichiarazioni dei vecchi depositari del potere industriale, finanziario, burocratico e politico, europeo e italiano come la UE di Junker e Moscovici, la Confindustria, Visco e Draghi, che riguardano i 5 Stelle e il Governo Conte per rendersi conto dell’intensità e della violenza bellica scatenatasi contro di essi.

Se poi rivedessimo uno per uno i contenuti di questa raccolta da poco prima delle elezioni del 4 marzo scorso ad oggi questa violenza bellica sarebbe così evidente da farci strabuzzare gli occhi e rizzare i capelli.

Ma basta scorrere le prime pagine cartacee dei giornaloni, limitandoci anche solo agli ultimi tre giorni, per farci un’idea abbastanza precisa di un crescendo inarrestabile di virulenza propagandistica che appare tanto priva di motivi, ovvero basata sul nulla, quanto sorprendentemente irrazionale in quanto proveniente da gente che pratica ragionamenti gelidi in tutte le loro azioni e reazioni.

Invece sembra farla da padrone, sempre di più con il passare dei giorni e addirittura delle ore, il rancore, la rabbia, e perfino l’odio. Sentimenti irrazionali a cui sempre più, i grandi vecchi del vecchio potere, si lasciano andare e che non riescono più a contenere perdendo drammaticamente in capacità di autocontrollo. Di qui ad andare in panico ci manca poco.

E il panico si sa che non è una buona cosa e fa solitamente prendere decisioni che poi, a mente fredda, si rivelano sbagliate. Perché? Se i sentimenti, e i comportamenti che ad essi seguono, sono irrazionali, sono invece razionalmente comprensibili e spiegabili le cause che li generano.

La principale causa che porta a queste reazioni scomposte di Lor Signori, solitamente ammantati di solenne aplomb, è che la marcia del governo Conte, che va velocissima e si fa incalzante, procede con tempi mozzafiato nel realizzare le riforme promesse agli elettori. Tutti i tentavi per bloccarla, o per rallentarla si sono rivelati inconsistenti e privi del minimo risultato.

Facciamo un breve elenco della tabella di marcia: Reddito di Cittadinanza, Pace fiscale, abolizione del vitalizi, abolizione delle pensioni d’oro, serie norme anticorruzione con annessa interruzione della prescrizione, norme per la sicurezza, immigrazione controllata, norme per contenere il precariato, sostegno alle piccole imprese, blocco della delocalizzazione degli stabilimenti aziendali, etc…

Nonostante la vulgata riportata nei media di Lor Signori, alcune di queste riforme sono già state realizzate e altre, inesorabilmente, sono molto vicine a diventare operative, con tempistiche precise. E i cittadini ne sono consapevoli, nonostante la censura praticata, soft o hard che sia.

Perché dunque le reazioni scomposte e addirittura il panico? Perché continuando di questo passo il consenso per il Governo e per i 5 Stelle, non solo si consolida, ma si amplia.

Il rischio, che i grandi vecchi del vecchio potere intravvedono farsi sempre più concreto, – più da panico che da paura – è che siano i 5 Stelle a guidare il Governo italiano per molti decenni.

Infatti se per pura ipotesi teorica, a Salvini, spinto da Berlusconi – per la verità sempre meno suadente, persuasivo, accattivante, seducente – venisse in mente prima o dopo le elezioni europee di togliere l’appoggio al governo, per il 60 per cento dei cittadini italiani questa decisione sarebbe incomprensibile e la risposta delle urne sarebbe scontata e non è difficile immaginare quale sarebbe.