venerdì 1 marzo 2019
Tav, Giovanni Tria mandato al massacro: "Credo si farà". E intanto Toninelli... "No del M5s"
"Credo che il governo stia andando verso quella direzione". Sulla Tav il governo sfida il senso del ridicolo. Prima le indiscrezioni su Giuseppe Conte e una mediazione sulla "mini-Tav", una versione leggera in grado di mettere d'accordo Lega (favorevole) e M5s (contrario).
Poi è il ministro dell'Economia Giovanni Tria, direttamente dalla Francia, a confermare l'accelerazione: "Ci sarà una evoluzione positiva perché sono i fatti che ci portano in questa direzione", ha detto al collega francese Bruno Le Maire, durante il Forum economico franco-italiano a Versailles.
"C'è una legge e per cambiare ci sarebbe bisogno di un'altra legge, ma non credo sarà così". E ancora, nel dettaglio politico: "C'e un dibattito all'interno del governo italiano. Ci sono posizioni differenti nel governo ma credo che ci sarà un'evoluzione positiva". Sicuri? Quasi contemporaneamente, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, grillino, assicura l'esatto contrario: "Come esponente del M5s ribadisco il mio no al Tav senza alcun pregiudizio".
"Il Tav può anche servire. Sono felice se dopo il 2070 servirà, ma io sono ministro delle Infrastrutture e Trasporti e vi rendete conto cosa potrebbe accadere se muore una famiglia perché crolla un altro ponte? Io mi sentirei responsabile, anche se dal punto di vista giuridico non lo sono, perché avrei potuto impegnare le risorse del Tav per fare la manutenzione a quelle strutture. Sinceramente non voglio che questo governo si senta responsabile".
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