martedì 11 giugno 2019

Migranti, Matteo Salvini zittisce Bergoglio: “Noi stiamo salvando vite. I dati dell’Unhcr lo dimostrano”


Stiamo salvando vite umane e i dati lo dimostrano. Matteo Salvini in conferenza stampa a Milano si rivolge esplicitamente a papa Francesco e ai suoi appelli sull’immigrazione, l’ultimo dei quali, poche ore prina, ha puntato l’indice sulla contraddizione «dei porti chiusi agli immigrati che però vengono lasciati aperti alle navi che trasportano le armi».

Salvini a papa Bergoglio: «Stiamo salvando vite» 

«Ancora oggi c’è stata un’esortazione del Santo Padre a salvare vite e noi questo stiamo facendo», ha detto il vicepremier leghista elencando i dati del Viminale e rispondendo agli attacchi, seppure non espliciti del Pontefice. «Dal primo gennaio ci sono stati 2mila arrivi in Italia rispetto ai 14mila anno scorso. E sul fronte dei morti e dei dispersi, dato di cui vado più orgoglioso e che offro al Santo Padre come testimonianza concreta del mio lavoro per salvare vite, i dati dell’Unhcr dicono che fra morti e dispersi dichiarati fra il 2015 e il 2018 sono circa 15mila. Nel 2019, invece, “i corpi recuperati sono stati due e quelli dichiarati 500”, ha concluso.

«I quattrini non mi interessano, faccio il ministro»

Ma l’incontro con i giornalisti è l’occasione per fare il punto dello stato di salute del governo a partire dall’esito dei ballottaggi con lo sguardo rivolto all’incontro a tre previsto in serata con il premier Conte e Luigi Di Maio. Parla di elezioni amministrative «straordinarie ed eccellenti» per la Lega con tremila consiglieri comunali di maggioranza o opposizione della Lega al lavoro». Quanto ai rapporti con Bruxelles Salvini assicura che l’ultima delle intenzioni è andare allo scontro con l’Europa. «Il voto europeo servirà per essere più forti in Europa, non per cercare lo scontro.

 Non abbiamo voglia di litigare con nessuno, ma vogliamo cercare un equilibrio a tutela del lavoro degli italiani. Lo ribadirò questa sera al presidente del Consiglio», ha detto il vicepremier. Alla domanda sui fondi della Lega taglia corto: «Io mi occupo di fare il ministro dell’Interno e il segretario della Lega. Fortunatamente non mi occupo di quattrini. Non mi preoccupa più niente, tanto si mettono insieme L’Espresso, la Repubblica e la Corte dei Conti. Non so quante decine di miliardi di euro dovrei avere in giro per il mondo».