lunedì 29 luglio 2019

Undici coltellate alla schiena con una baionetta: il vicebrigadiere Mario Cerciello è morto dissanguato


Lo hanno pugnalato alle spalle, undici colpi inferti con violenza in quella che sembra, a tutti gli effetti, un’azione da marine. Il vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, è morto per emorragia dopo essere stato accoltellato per undici volte e non otto, come si pensava all’inizio.

 Il nuovo dettaglio è emerso ieri dall’autopsia svolta all’istituto di medicina del Verano che svela anche che il coltello utilisato te notti fa dal 19enne americano Elder Finnegan Lee, accusato di omicidio in concorso con il suo complice, Christian Gabriel Natale Hjort, era molto simile a un modello militare ed era lungo almeno una ventina di centimetri. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, “l’ha portata dagli Stati Uniti, nella valigia nella stiva dell’aereo”.

 Dall’autopsia svolta ieri all’istituto di medicina del Verano, di cui l’agenzia Agi ha svelato alcune conclusioni, emerge chiaramente che Cerciello Rega sia morto “per emorragia” dopo essere stato raggiunto da ben undici coltellate.

Ma su cosa sia successo precisamente la notte del 25 luglio è ancora in fase di accertamento. Intanto, però, il 40enne romano che ha venduto l’aspirina ai due americani spacciandola per cocaina, e Sergio Brugiatelli, l’uomo che ha denunciato alla centrale operativa dei carabinieri il furto dello zaino, saranno indagati entrambi con l’accusa di “spaccio di stupefacenti”. È il secondo ad essere agganciato da Elder Finnegan Lee e da Christian Gabriel Natale Hjort.

Lui, per vivere, fa il broker: porta chi vuole la droga da chi la vende. I due americani, invece, vanno a Trastevere dopo aver lasciato la camera dell’hotel Meridien. Sono lì per sballarsi. Stanno cercando un po’ di cocaina ma lo spacciatore prova a imbrogliarli.

 Gli rifila, infatti, un’aspirina tritata e nascosta nella carta argentata. Ma, quando vogliono farsi ridare i soldi, il 40enne è già stato accerchiato da quattro carabinieri. Così decidono di rubare a Brugiatelli lo zaino.

 “Mi hanno rubato la borsa, sono in piazza Gioacchino Belli (a pochi metri da Piazza Mastai, ndr), però questi ragazzi li chiamo e mi chiedono un riscatto di soldi”. Come rivela ilGiornale, brugiatelli chiama il Numero unico di emergenza per denunciare il furto dello zaino al cui interno ci sono alcuni documenti, pochi euro e un cellulare. Niente più. Non dice, però, cosa ha spinto gli americani a derubarlo. Ai due carabinieri (in divisa) che accorrono si ne aggiungono anche altri due (in borghese) della Caserma Farnese. Sono, appunto, il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega e il suo collega Andrea Varriale.

A quel punto fanno contattare gli americani e fissare lo “scampio” in via Pietro Cossa, vicino all’hotel Meridien. Sono le due di notte. Quando i due si trovano davanti ai militari provano a scappare, ma Cerciello Rega è veloce e riesce ad afferrare Elder che lo colpisce per undici volte con un coltello a baionetta. “Per otto volte – scrive Repubblica – la lama affonda fino alla base dell’impugnatura”.