Di Giuseppe De Lorenzo – Dopo la valanga di insulti, non si fermano le minacce. Ancora parole infamanti, ancora avvertimenti. Di nuovo la promessa di “sgozzare”, uccidere i figli, piazzare bombe, molestare, stuprare. Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, che nei giorni scorsi si è opposta alla costruzione di una moschea in via Novara a Milano, stamattina si è trovata di nuovo i profili social invasi da minacce di morte.
Anche stavolta il contenuto dei messaggi è quasi irripetibile. Oltre ai soliti epiteti come “razzista”, “putt…”, “merd…”, “schifosa” e “zocc…”, c’è chi definisce la leghista una “tr…” che merita di essere molestata “e se ti fanno sparire fanno pure bene”. Ieri erano arrivati avvertimenti da chi si diceva pronto a farla “morire bruciata” e da uno straniero che le prometteva di entrare in casa sua per poi stuprarla. Oggi l’odio ha forse raggiunto un livello ancora più elevato. “Se ti vedo ti riempo di botte”, scrive un utente. Gli fa eco Eymen, che sfoggia sul suo profilo quella che sembra la bandiera del Marocco: “Tro… se ti vedo in giro ti sgozzo. Puttana. Ti taglio la gola. Spero che muori di Covid”. E ancora: “Putt.. se vai a dare il c… ai neri che sono più fighi della tua faccia non devi dire no alla moschea. L’Italia non è di tuo padre, tr… bionda di sperma putt…”. Molti degli insulti arrivano da utenti stranieri, come quello che al grido “viva l’islam Allah akbar” le promette che “se ti vedo ti spacco”. Ma anche da un italiano, Gabriele, che tra una bestemmia e l’altra scrive: “Ti stupro anche io rincoglionita. E sono italiano da sempre pezza di m… razzista”.
La spirale di odio ieri è approdata nell’aula comunale dove l’eurodeputata Sardone siede come consigliera. “Ho sempre reagito con la forza delle idee e dei valori – ha detto – Penso che si possa essere d’accordo o con quello che dico, ma a tutto c’è un limite”. Da quando il centrodestra si è opposto alla moschea di via Novara, infatti, “ricevo minacce gravi e pesanti soprattutto da stranieri di fede islamica. Nell’ordine mi hanno minacciata di morte, stupro, di bruciarmi, di sgozzarmi, di colpirmi con una bomba ed hanno minacciato la mia famiglia e i miei figli”. Le prove sono negli screenshot conservati dalla consigliera. Ramez scrive: “La tua vita è in pericolo da oggi in poi. Meglio se nascondi i tuoi figli”. Lo stesso dice trekappa: “È meglio se non fai uscire i tuoi figli. Ti taglio la gola come una pecora”. Kingash addirittura invoca un attentato: “Ti aspetto con la bomba al tuo prossimo raduno”. E un altro utente si aggrega: “Ti faccio compagnia con le molotov e gli Ak-47”.
Di fronte alla gravità di quanto successo, ieri è arrivata solidarietà bipartisan. Salvini ha definito l’accaduto “vergognoso e inaccettabile”. Attilio Fontana ha parlato di “attacco becero e inqualificabile”. “Chi pensa di fermare con l’odio e la violenza chiunque chieda regole e sicurezza sappia che non arretreremo – ha aggiunto il capo delegazione di Fdi a Bruxelles, Carlo Fidanza – E di certo non arretrerà Silvia, che di queste battaglie ha fatto ragione del suo impegno politico a Milano e in Europa”. Anche il Pd, la giunta di Beppe Sala e la maggioranza di centrosinistra in Comune non hanno fatto mancare la loro solidarietà. La Sardone, dal canto suo, non fa passi indietro: “Se pensano di intimorirmi, di bloccarmi, di zittirmi e di sottomettermi come fanno con alcune donne in molti Paesi musulmani, beh: non hanno capito nulla. Perché qui in Italia c’è la libertà. Io sono una donna libera e rivendico la libertà di esprimermi. Di esprimere il mio pensiero con forza e in maniera risoluta. Non mi piego, non indietreggio e non mi fermo”.
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