martedì 15 dicembre 2020

Salta la resa dei conti tra Renzi e Conte: “I nostri ministri pronti a dimettersi”. Si va verso la crisi di governo





di Michele Pezza – Salta la resa dei conti tra Renzi e Conte. Il motivo ufficiale è il concomitante impegno a Bruxelles della ministra Bellanova, capo delegazione di Italia Viva a Palazzo Chigi. Ma c’è ragione di dubitarne. Tanto più se si considera che Renzi ha “coperto” mediaticamente il mancato appuntamento lanciando, attraverso la sue Enews, più di un siluro contro la corazzata di Palazzo Chigi. Un “assaggio” del clima che avvolgerà il futuro incontro. Il senatore di Rignano considera tutt’altro che rituale la verifica in corso (più pudicamente Conte lo chiama «chiarimento»). «Stiamo facendo una battaglia per le idee, non per le poltrone», premette. Poi aggiunge: «All’incontro verranno anche le ministre, che sono pronte a rimettere il mandato, se serve».

Renzi elogia Draghi


Sui temi del «salto di qualità» che, secondo Iv, il governo dovrebbe fare, l’ex-Rottamatore non si sbilancia. «Diremo la nostra al premier con un documento scritto appena ci sarà occasione di incontrarci», annuncia. Si diceva dei “siluri”. Il primo ha le sembianze di Mario Draghi, tornato nel pubblico dibattito grazie ad un servizio del Corriere della Sera. L’ex-presidente della Bce è l’incubo numero uno di Giuseppi. E Renzi non si lascia sfuggire l’occasione per agitarne lo spauracchio: «Draghi ci richiama a una visione seria e intelligente del futuro delle imprese, dei posti di lavoro, del debito pubblico».

Sulle misure anti-contagio: «No agli zigzag, si decida»

Parole scelte con cura. Anche perché l’intervento di Draghi ha riguardato proprio l’opportunità per uscire dalla crisi offerta dal Recovery Fund, la miccia che ha acceso o scontro tra Iv e Palazzo Chigi. L’ex-premier lo gira a proprio vantaggio. «Analisi davvero condivisibile -sottolinea -. Sempre bello leggere le riflessioni di Draghi». Il secondo siluro è più legato alla contingenza di questi giorni e riguarda il balletto del governo sulle misure anti-contagio. Cinque giorni fa l’annuncio di Conte e di Di Maio dello sblocco degli spostamenti tra piccoli comuni. Oggi, invece, la possibile retromarcia in risposta alle immagini dello shopping natalizio nei centri storici. «Si decida una linea – attacca Renzi -, la si spieghi e tutti insieme la si difenda ma senza zigzag».



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