Di Francesca Galici – Sta destando clamore il caso dell’infermiera abruzzese colpita dalla sindrome di Bell dopo aver ricevuto la dose di vaccino anti-Covid Pfizer-BioNTech, anche se sono ancora in corso le indagini per valutare se ci possa essere correlazione. Il suo sarebbe il secondo episodio di questo tipo che si verifica in Abruzzo, dove a ora sono state somministrate poco meno di 10mila dosi di vaccino. Nonostante il polverone sollevato dalla notizia, i medici fanno sapere che non c’è niente di cui preoccuparsi nel caso in cui venga confermato che si tratta di una reazione avversa alla somministrazione del vaccino, già segnalata dalle agenzie del farmaco nazionali.
La sindrome di Bell causa una lieve paresi facciale nel soggetto colpito, nulla di compromettente o di permanente. L’infermiera di Teramo si trova ora ricoverata in ospedale ma, fanno sapere i medici che l’hanno presa in cura, si tratta principalmente di una precauzione ma, soprattutto, di una necessità scientifica. L’obiettivo è proprio quello di stabile se possa essere considerata una controindicazione della somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech. L’infermiera sta bene ed è Maurizio Brucchi, direttore sanitario della Asl di Teramo, a dare maggiori dettagli della vicenda a Il Messaggero: “C’è stata una reazione avversa ma le sue condizioni sono buone. L’ infermiera sta bene. Al momento è ricoverata nel reparto di neurologia per fare degli accertamenti e una Tac. Il ricovero, pur se non necessario, è stato deciso solo a cercare di capire se la paresi è collegata al vaccino o solo una casualità e le cause fanno certe altrove“.
È Maurizio Bucchi a rivelare che si tratterebbe del secondo caso di sindrome di Bell in Abruzzo, che si sarebbe verificato in un operatore sanitario a L’Aquila: “Non è nulla di importante e si risolve completamente con una cura nel giro di pochi giorni“. Il medico ribadisce la necessità di non creare allarmismi attorno a questa vicenda, perché “tutti i vaccini e i medicinali possono avere degli effetti collaterali. Che questo vaccino è sicuro a dirlo sono i numeri: su quasi 10mila persone sono due reazioni avverse e di leggerissima entità“. La sindrome di Bell è tra le reazioni avverse segnalate anche dalla Fda, la Food and Drug Administration. L’ente corrispettivo dell’Aifa italiana, infatti, nel documento di approvazione del vaccino del 10 dicembre, ha riportato 4 casi tra gli oltre 43mila che hanno ricevuto il vaccino.
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