Di Federico Berni – L’incubo viene raccontato in una telefonata al 112: «Stanno picchiando una ragazza alla stazione, le stanno sbattendo la faccia contro i pilastri di ferro». La vittima di tanta ferocia è una ventottenne di Bergamo, aggredita a scopo di rapina lunedì sera da parte di un trentenne immigrato tunisino senza fissa dimora arrestato dai carabinieri di Desio a Cesano Maderno, in provincia di Monza, grazie alla testimonianza della donna che dalla finestra di casa sua, nel comune brianzolo, ha assistito alla scena.
La ragazza, che risiede in città, stava aspettando il treno per andare a casa. L’orario del coprifuoco era già passato, ma avendo finito il turno serale in un pub del posto, poteva spostarsi legittimamente per il rientro nella sua abitazione. Sola, al binario, è stata presa d’assalto dal nordafricano, il quale, secondo la sua denuncia, inizialmente l’ha minacciata con un coltello (l’arma non è stata però ritrovata) e poi l’ha picchiata prendendole la testa fra le mani e sbattendole il viso contro uno dei piloni di sostegno della copertura della banchina ferroviaria.
L’allarme lanciato dalla residente, e l’intervento tempestivo di due pattuglie dei carabinieri, hanno permesso di evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Quando sono arrivati sul posto, l’immigrato era ancora addosso alla ragazza. Lei, sofferente, in preda al panico, con il volto ricoperto di sangue. Il rapinatore, alla vista delle divise, è scappato per qualche decina di metri lungo i binari. Ha raccolto dei sassi lungo la via di fuga, scagliandoli con violenza contro i militari (alcuni sono rimasti lievemente feriti). I carabinieri sono riusciti però a raggiungerlo e bloccarlo dopo una breve colluttazione.
Il trentenne vaga per l’Italia (Emilia, Toscana, Veneto, Lombardia) senza un domicilio stabile dal 2018, l’anno in cui ha lasciato un centro di accoglienza a Trapani per spostarsi al Nord. È incensurato, e non è una «faccia nota» per i carabinieri della zona, abituati ad avere a che fare con molti tossici ed emarginati che gravitano attorno al vicino parco delle Groane, un bosco famoso per lo spaccio di droghe pesanti in Brianza. A suo carico, secondo quanto riferito, emerge solo una denuncia per violazione sulla legge dell’immigrazione, rimediata pochi mesi fa a Verona.
Quando l’hanno fermato non era alterato da alcol o droghe. Nei suoi confronti la procura di Monza (fascicolo affidato al sostituto procuratore Carlo Cinque) ha formalizzato le accuse di rapina aggravata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. La ventottenne bergamasca, invece, è stata portata in stato di shock al vicino ospedale di Desio, dove i medici l’hanno curata e dimessa con una prognosi di 15 giorni.
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