Un “patto tra tutti i partiti” per “il bene comune”. Beppe Grillo condivide su Facebook l’appello del senatore di Giorgio Trizzino, senatore del Movimento 5 Stelle. Ed è una bomba politica, perché di fatto potrebbe indicare la via a Vito Crimi e Luigi Di Maio e condizionare gli umori degli elettori grillini: il governo dei responsabili con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi (“È sottinteso che un governo così dev’essere suo”, ha messo in chiaro il comico) si puo fare. E pazienza se al posto dei renziani di Italia Viva i 5 Stelle di ritrovassero a governare gomito a gomito con gli odiati berlusconiani ed ex forzisti. L’inciucio metterebbe fuori gioco Matteo Renzi, che in queste ore sta ancora trattando con il Pd per trovare una soluzione che conservi questa maggioranza, ma con un nuovo premier.
“Tutti i rappresentanti del popolo devono contribuire uniti a sostenere, in uno dei momenti più bui della sua storia, il Paese – scrive Trizzino, ripreso dal comico fondatore dei 5 Stelle -. Nessuno cerchi scusi o pretesti per sottrarsi a questa grande responsabilità o ancor peggio faccia in questo momento biechi calcoli elettorali sul proprio futuro”. Con il Recovery Plan appena approvato dal Cdm pre-crisi, sottolinea il senatore grillino, “non è pensabile che il Paese possa essere ricostruito senza il contributo di tutti e soprattutto dopo avere ascoltato le proposte di tutto il Parlamento, delle Regioni, dei Comuni, dei Sindacati, degli Imprenditori e di coloro che fanno parte di quel mondo che ogni mattina si alza dal letto per portare il proprio contributo al funzionamento del sistema Paese”
“Su questo patto convergano e lo sottoscrivano idealmente tutti i Cittadini Italiani nella certezza che le Istituzioni lavoreranno per loro e con loro ma che del loro singolo contributo avranno bisogno per far funzionare ogni più elementare meccanismo di quella macchina complessa che dovrà chiamarsi ripresa“. “Cambiamo la nostra prospettiva di ricerca di quello che può essere utile al singolo individuo e raccogliamo l’esortazione che ci indirizza il Presidente Mattarella di diventare costruttori mettendo al primo posto il bene comune dell’Italia”.
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